Lettera del presidente Marcello Carlino ai presidenti dei Conservatori d'Italia. Contenuto sezione

Caro Presidente,

il provvedimento contenuto nella Legge di stabilità, che a decorrere dal 1° gennaio 2015 azzera l’indennità prevista per i Presidenti degli Istituti Afam, costituisce una vera e propria aberrazione, tanto ingiustificata, improvvida, illogica e perciò nella sostanza ciecamente autoritaria, quanto nociva, anzi esiziale per l’organizzazione dell’intero nostro comparto.

Infatti il provvedimento:

-          anche se non le ridefinisce e dunque sulla carta gli conserva le attribuzioni di rappresentante legale e di datore di lavoro, con tutte le grandi responsabilità ad esse correlate, destabilizza e disconosce in concreto le funzioni del Presidente, per le quali non c’è caso, in situazioni omologhe delle Società di diritto pubblico e della stessa Pubblica Amministrazione, che non sia prevista una indennità, a titolo intanto di ratifica formale (ma la forma molto spesso, e pure stavolta, è sostanza) e quindi a tutela e a copertura (benché parziale e, quanto al nostro status e al nostro profilo, per lo più simbolica) del rilievo giuridico e della importanza degli impegni connessi all’incarico conferitoci dal Ministro;

-          sembra preparare un diverso assetto della governance degli Istituti Afam, senza che nel frattempo, al riguardo, per quanto ne sappiamo, nessun progetto sia stato minimamente abbozzato e senza che nessun completamento della ormai lontanissima riforma si individui come materia vera, e non evanescente formulario di generica premessa, nei lavori cantieristici in corso;

-          lega la scelta dei Presidenti, di quelli in opera e di quelli a venire, ad una profferta liberale di disponibilità piena, intesa anche in senso economico così come si richiede ai benefattori, sia per ciò che attiene al tempo-lavoro dedicato all’incarico, sia per ciò che attiene alle responsabilità in solido, amministrative e pure penali, congiunte alla funzione; e dunque, odiosamente, lega al censo e alla situazione reddituale, ovvero ad una sventatezza rara quanto improduttiva, l’eventuale accettazione dell’incarico;

-          a fronte di un risparmio risibile, che plausibilmente sarà pagato a caro prezzo anche economico, è destinato a provocare macroscopiche disfunzioni nelle Accademie e nei Conservatori, perché è da ritenere che non saranno poche le dimissioni che verranno presentate, con le difficoltà, gli intoppi, i ritardi gestionali conseguenti ad ogni temporanea (temporanea?) vacatio;

-          si ispira ai criteri dell’improvvisazione, stretta sul presente e obbediente al potere assoluto delle apparenze, tra annunci clamorosi quanto vuoti e misure contraddittorie o vane, le più facili da adottare, così che applica fuori tempo e in maniera maldestra la filosofia della beneficienza e della titolarità onorifica nella Pubblica Amministrazione, in contrasto palese, spesso con le ragioni della competenza e della efficienza, talora della stessa trasparenza.

Per quanto sopra esposto, che fa riferimento a irrinunciabili questioni di metodo e di principio, è mia intenzione presentare le dimissioni, con l’amarezza di chi ha inteso il suo ruolo, finora, nella prospettiva di una puntuale pianificazione funzionale e di un attento controllo amministrativo e, insieme, nella prospettiva di un impegno di intensa collaborazione culturale per la realizzazione di programmi artistici, per la promozione dell’immagine del mio Conservatorio, per il consolidamento della sua presenza attiva nel territorio.

Per verificare i nostri pareri e le nostre posizioni e, nel caso, per poter coordinare e dare più incisività alla nostra azione, considero utili e opportuni, come è ovvio, uno scambio di vedute e un confronto tra tutti noi Presidenti; magari, se lo si giudica possibile e fruttuoso, in una prossima Conferenza.

A te e a tutti gli auguri migliori e i saluti più cordiali.

                                                                                              Marcello Carlino           

                                                                             Presidente del Conservatorio di Frosinone

                                                                                             «Licinio Refice»